A sud dell'isola di Ponza, nella baia di Zannone è stato effettuato un ritrovamento di grande valore storico. A 42 metri di profondità è stata avvistata e recuperata un'ancora di 3 metri del peso di oltre una tonnelata risalente all'epoca borbonica. Ancora una volta il fondale cristallino dell’isola di Ponza ci regala una visione di quello che segretamente custodisce da secoli.


Grazie all'attività deiCarabinieri del Nucleo Subacquei di Roma nell’ambito delle metodologie di riconoscimento, descrizione e catalogazione dei reperti archeologici è stato possibile rinvenire un'ancora, che presubilmente giaceva nei fondali laziali fin dal 1435.Il ritrovamento è avvenuto durante la normale attività di controllo nel mare di Ponza. il Comandate del Nucleo Subacquei M.llo Renato Solustri e cinque collaboratori presenti con lui sull’isola si sono messi alla ricerca di nuovi reperti  nel tratto di mare tra il Porto di Ponza e l’Isola di Zannone dove in passato si svolsero diverse battaglie durante l’assedio di Gaeta. “Alfonso d'Aragona, con una flotta di venticinque navi su cui avevano preso posto seimila soldati, andò incontro ai Genovesi e il 5 agosto del 1435 nelle acque di Ponza fu combattuta una battaglia accanita che durò circa dieci ore e terminò con la completa disfatta degli Aragonesi. Tutta la flotta cadde in potere dell'Assereto. Cinquemila furono i prigionieri, tra i quali Alfonso, il re di Navarra e il Gran Maestro dell'Ordine di San Giacomo di Calarava suoi fratelli, il principe di Taranto, il duca di Sessa, il conte di Fondi e molti altri illustri baroni “ (Fonte: Prof. PAOLO GIUDICI - Storia d'Italia -) Nell’effetuare degli studi approfonditi e data la maturata esperienza nel settore a Sud Est dell’isola di Zannone e precisamente di fronte alla linea di navigazione che porta alla volta del porto di Ponza venendo dalla terra ferma, a ca 42 mt di profondità si sono imbattuti in quello che speravano di trovare: tracce risalenti alla battaglia, una ancora alta 3 metri del peso di circa 1 tonnellata. Al recupero dell’ancora ha assistito il Vice Comandate Generale dell’Arma dei Carabinieri Gen.Tullio Del Sette il quale certamente sarà orgoglioso degli studi effetuati. Gli studi da parte degli Uomini dell’arma continuano con la professionalità che li distingue al fine di individuare ulteriori reperti e avere conferme che il reperto sia frutto della “Battaglia di Ponza”.
L’eccezionale ritrovamento apre nuove prospettive di studio e di ricerca in un territorio che risulta ancora pieno di risorse e di studio. Con i continui ritrovamenti sull’isola e nei fondali circostanti si potranno scrivere nuove pagine di storia o riscrivere quelle già note per quanto riguarda anche le rotte che seguivano le navi nel mediterraneo dall’epoca Pre-Romana ad oggi, ma rimane un dato certo l’isola di Ponza e’ un territorio che custodisce e conserva una storia plurisecolare nonché un crocevia di importanti vie di comunicazione marittime per il commercio nel “Mare Nostrum”.